sabato 1 giugno 2013

Via ferrata degli Alpini, ai piedi della Pietra di Bismantova

Difficoltà tecniche: Media
Dislivello: 150
Durata: 1 h
Stato segnaletica e attrezzature: Discreto



Descrizione
La ferrata degli Alpini è una delle più affascinanti e famose dell'intero arco appenninico. Di certo non può reggere per lunghezza se confrontata ai percorsi sulle Alpi; ma gli scenari maestosi attraversati, i panorami offerti, l'esposizione sostenuta e non ultimo le difficoltà tecniche la rendono comunque una ferrata di soddisfazione, anche in uscite di mezza giornata. E' anche un percorso perfetto per vedere e toccare tutta la possenza della Pietra di Bismantova.

Sono salito insieme a un arrampicatore esperto, che però in un paio di passaggi si è trovato a doversi aggrappare al cavo; io invece... diciamo che in un paio di passaggi mi sono azzardato ad aggrapparmi alla roccia! Lo scarto di difficoltà rispetto alle ferrate percorse in precedenza mi è sembrato considerevole, le prese e in generale il tipo di roccia non mi davano una grande fiducia, e la verticalità di gran parte del percorso non è stata certo un incentivo a mollare il cavo!


Mi ci abituerò, d'altronde sono solo all'inizio... poi il motivo principale per cui sono venuto qui era cimentarmi con l'esposizione, e devo dire che non l'ho patita più di tanto. Mi sento comunque di sconsigliare la ferrata degli Alpini a principianti assoluti, specialmente se impressionati dal vuoto.


La ferrata si imbocca sopra il parcheggio di Piazzale Dante, seguendo le indicazioni e i segnavia bianchi e rossi. Passati sotto all'eremo, si costeggiano per un lungo tratto gli spigoli colossali dell'Anfiteatro, dove si snodano le vie di arrampicata più aeree della Pietra; il sentiero richiede attenzione, sia per la caduta di sassi dall'alto sia per le scarpate in basso a destra.

Inizio della ferrata
Il cavo comincia risalendo un diedro in costa, per poi scendere verticale con un passaggio tecnico sopra una fessura.

Il passaggio più complicato, poco esposto
 Qui ricomincia il sentiero non attrezzato, che continua a scendere fra sfasciumi, fino a quando non ritroviamo il cavo presso l'imbocco di una grotta.
 
Entrando nella grotta
Superato questo bel tratto sotterraneo e umido, si torna nel bosco ignorando una deviazione sulla sinistra; ormai abbiamo finito di costeggiare le pareti più clamorose e inacessibili, e prima che la muraglia della Pietra diventi dolce (possibilità di via di fuga) ci si presenta davanti il diedro percorso dalla ferrata, punteggiato da rassicuranti arbusti fioriti.

Inizio della seconda parte della ferrata
In questo secondo tratto, il cavo inizia qualche metro sopra la partenza della ferrata, costringendo ad arrampicare in libera per un tratto non troppo breve e nemmeno troppo sicuro... scelte discutibili!
 
Primi metri di arrampicata senza assicurazione (!!!)
Da qui in poi il percorso si fa verticale, col supporto di pioli abbastanza frequenti, su una roccia comunque ricca di appigli. L'esposizione è sempre più marcata man mano che si sale, ma non mancano un paio di comodi punti di sosta (nel secondo c'è anche il libro di vetta in una brutta cassetta postale da condominio...).
Passaggi verticali
 
Gli ultimi brevi passaggi aerei conducono alla scaletta finale, che permette di mettere piede sui prati sommitali della Pietra.
 
Ultimo sforzo
 
La cima vera e propria in realtà è una ventina di metri più in alto, e si raggiunge tenendo la sinistra sull'unico sentiero presente. Attenzione perché non ci sono cartelli. Dopo la vetta (con un tavolo di pietra) si continua a costeggiare le rupi fino a un accenno di valico, dove riprendono le piante, e in direzione opposta al precipizio sale il sentiero principale. Tenendo sempre la sinistra in discesa, si costeggiano le pareti occidentali della Pietra fino a sbucare dietro il bar, sopra Piazzale Dante.

Panorama dalla cima della Pietra verso l'Appennino modenese e reggiano

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