martedì 17 dicembre 2013

Cima Comer ed Eremo di San Valentino, i colori del Lago di Garda d'inverno

Strada Gardesana occidentale, una mattina luminosa di dicembre: il traffico forsennato di primavera ed estate non sembra più appartenere a questi luoghi; paesi ridenti e coloriti si affacciano uno dopo l'altro sul lago, assopiti in un letargo cristallino: Salò, Gardone, Toscolano Maderno, Gargnano. In pochi si godono questo spettacolo, passeggiando sul lungolago o pedalando sulla strada; qualcuno sceglie di fare trekking, ispirato dalle montagne che cingono il lago da tre lati.

Panorama da Cima Comer verso il Lago di Garda

Arriviamo a Gargnano di buon ora, ma fatichiamo un po' prima di trovare un alimentari per i panini; rischiamo anche di prendere una pallottola per aver staccato un mandarino da un albero lungo il viale (col senno di poi ce l'avremmo lasciato, era buono come un addobbo di natale brusco). La strada panoramica per Valvestino, piena di ciclisti, da Gargnano ci conduce al borgo di Sasso (531), dove parcheggiamo e ci prepariamo a camminare.

Sasso e il Monte Baldo
Attraversiamo la parte vecchia del paese, con lunghi viottoli paralleli, e seguendo le indicazioni per San Valentino ci ritroviamo su un bel tratturo panoramico in salita (sentiero 31). Gli ultimi ulivi si alternano a querce e castagni, creando piacevoli scambi cromatici col blu del lago e il bianco del Monte Baldo parzialmente innevato.

Inizio sentiero 31

Ex voto
Al primo bivio voltiamo a destra per l'Eremo di san Valentino (772), che raggiungiamo dopo una ripida discesa in ambiente sempre più roccioso. L'eremo si aggrappa a una rupe e guarda un bel piazzaletto affacciato sul lago, coronato da alti cipressi. E' possibile entrare nell'edificio, visitarne le piccole stanze e la chiesetta con l'altare pieno zeppo di simpatici ex voto, fra cui non pochi oggetti di cui semplicemente ci si voleva disfare giusto per lasciare qualcosa. Decisamente meno simpatiche le tante scritte sui muri, tipico gesto di inciviltà ed esibizionismo vecchio quasi quanto la scrittura; per non parlare della Madonnina decapitata, cui non basteranno certo un burro cacao, un plettro e 50 cent come indennizzo!


Eremo di S. Valentino
Lasciato l'eremo, proseguiamo per un sentiero classificato per esperti, che risale un canale boscoso con l'aiuto di cavi molto ondeggianti. Il maggiore pericolo è rappresentato dalla caduta di sassi, per cui immagino non convenga salire nei periodi più affollati. Comunque torniamo senza problemi a ricongiungerci al sentiero 31. Ci fermiamo su un bel pulpito panoramico, da cui vediamo la nostra meta: Cima Comer (1279), ancora decisamente alta e non vicinissima.


Quasi in cima: vista sulle Prealpi bresciane
Il sentiero procede seguendo il crinale boscoso del lungo Filonel di monte Comero; ignoriamo due bivi a sinistra per Briano e uno a destra per Muslone, e mentre il terreno si fa più ripido e punteggiato di rocce bianche calcaree, un ultimo ripido tratto vicino alla cresta (comunque mai esposto) ci conduce finalmente alla vetta.


Su cima Comer
Siamo sopra un superbo balcone panoramico su tutta la parte centrale e meridionale del lago di Garda e le cime che lo circondano: la placca massiccia e uniforme del monte Baldo, interrotta giusto da qualche profondo canale, contrasta con le montagne più piccole e isolate sul nostro versante; lontano sbucano pezzi dolomitici di Brenta, e soltanto l'aria meno tersa rispetto a due giorni fa impedisce di vedere la fila degli Appennini a sud e qualche alpe più lontana a ovest.

 
Sulla cima ci sono già due nutriti gruppi di escursionisti, e decidiamo di nutrirci anche noi. Per la discesa passiamo sul versante nord, con qualche misera chiazza di neve e tantissime foglie cadute, e dopo non molto ci ritroviamo al Rifugio degli Alpini di Gargnano (985, chiuso), in una valletta interna del lago con belle radure e qualche magra mucca al pascolo.




Casette a Sasso
Facciamo giusto due passi sull'asfalto e troviamo sulla sinistra il sentiero 31A, che in leggera discesa ci riporta nel bosco e al sentiero 31, poco sopra l'eremo. Naturalmente non facciamo di nuovo la deviazione, e mantenendoci sul sentiero principale rientriamo a Sasso nel primo pomeriggio: peccato che il simpatico bar battezzato per la birra pomeridiana sia chiuso fino alle 16... e non abbiamo voglia di aspettare. Dunque ci rimettiamo in auto e finiamo a Polpenazze, col suo parcheggio avveniristico, e ci concediamo uno spritz/cioccolata calda al confine fra il lago ridente e la pianura nebbiosa che ci attende inesorabile fino a Parma.

Chiesa di Polpenazze al tramonto
Punto di partenza: Sasso (531)
Punto più elevato: Cima Comer (1279)
Dislivello in salita: 800
Tempo totale di percorrenza: 5 ore  
Grado di difficoltà: E+
Segnaletica: Buona
Punti d'appoggio: Eremo san Valentino (solo come riparo)
Accesso stradale: Da Gargnano voltare a destra verso il Lago d'Idro, e dopo 7 km voltare a destra per Sasso
Note: Evitare i mesi estivi per caldo e affollamento

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