mercoledì 11 dicembre 2013

Gruppo di Carega, Passo Pertica: i predatori della giacca perduta

Lunedì 2 dicembre 2013, ore 7: un personaggio equivoco calca l'incrocio fra via Cremonese e via Ricasoli con passo inquieto, impugnando una piccozza. Passano auto assonnate di gente diretta al lavoro, qualcuno sbarra gli occhi, qualcuno chiude i lucchetti di sicurezza, a un certo punto una Punto accosta: è Marco, in ampio ritardo causa sveglia addormentata, pronto a sgasare metano per correre a recuperare la sua giacca piena di documenti; rimasta sul sentiero per il Passo Tre Croci, Lessinia, 150 km direzione a nord-nord est. Qui il prologo...

Marco al Passo Tre Croci 19 ore fa

Tre ore abbondanti più tardi siamo sulla strada Giazza-Revolto, dove la Punto non dà certo il meglio di sé sui tornanti ghiacciati... così parcheggiamo qualche curva più giù rispetto al giorno precedente. Saliamo a passo svelto per la smania, sappiamo che nessuno può essere venuto qui nelle ultime 18 ore, ma non si sa mai: un lupo in cerca di denaro, un'aquila attratta dal blu...

Passo Pertica: la meta di oggi vista ieri

Dopo un'oretta di quasi-corsa in salita Marco finalmente intravvede la sua giacca, proprio sul sentiero, e recupera 4/5 anni di vita. Naturalmente c'è tutto, non è ancora mezzogiorno e possiamo concederci un breve giretto! Non risaliamo al passo Tre Croci, ma torniamo indietro fino al bivio con l'E5, che costeggia da vicino il torrente.


L'ambiente è meraviglioso, complice la neve e il sole ancora più pieno di ieri. Dopo un'affascinante faggeta (bivio con il 190, quello non pervenuto ieri dal passo) raggiungiamo il balcone panoramico degli orti forestali (1220), colmi di neve e trasformati in un fantasioso snowpark.


Il tempo passa in fretta, e ripartiamo di buon passo per il Rifugio Revolto (1355): dopo un tratto in costa nel bosco abbandoniamo così l'E5, che da qui in poi è segnalato alpinistico (in condizioni invernali), e rimaniamo sul 190. Una ripida salita nel bosco e arriviamo al rifugio, incredibilmente aperto tutti i giorni dell'anno. Massima stima per i gestori, che si rivelano anche simpatici e disponibilissimi: devono avere un'autentica vocazione!


Panino, birra, bombardino e focolare per asciugarsi un po' e siamo come nuovi: tolti anche gli zaini piuttosto grevi (15kg per Marco, con 2 giacche, ciaspole, ramponi, piccozza e pentole), siamo pronti a salire leggeri al vicino passo Pertica! Dal rifugio tagliamo i tornanti della strada con il ripido 186, mentre il panorama si va aprendo sulla parte alta della valle, l'altopiano di Campobrum.

Sulla sinistra il "nodo centrale" della Carega

In circa 20 minuti siamo al Rifugio Pertica (1576), sul passo omonimo, sotto una bella parete rocciosa: vi sale una ferrata interessante (sentiero Poiesi), già messa nel taccuino per l'anno prossimo. Finalmente l'orizzonte si apre sulla parte alta dei Lessini, l'Adamello e la Presanella, preceduti dal Brenta. Purtroppo mi accorgo che nella foga della salita mi si è sfilata la compattina, quindi non riesco a fotografare nulla: sta a vedere che dovrò tornare a cercarla domani??

Scendendo sulla strada per il passo Pertica
Sono quasi le 16, l'auto non è vicina e il rifugista ci aspetta per chiudere in leggero anticipo, così ripartiamo: la compattina per fortuna non è caduta dal burrone, e la ritrovo subito al ciglio della strada. Lasciamo il gentilissimo gestore del Revolto a lanciare palle di neve al cane giù dal pendio (puntualmente raggiunte!), e ci riprendiamo gli zaini pesanti per la lunga discesa. Arriviamo all'auto col buio, pronti per rifarci la quarta volta la strada e ricominciare la settimana breve più contenti!


Tramonto dal rifugio Revolto
Quando fra una manciata di mesi avrò le foto scattate dal mio compare, questo post sarà aggiornato!

Stranissima mappa dell'itinerario

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