lunedì 17 febbraio 2014

Monte Alto da Passo di Pietratagliata. Troppo rischio per l'Alpe di Succiso

Quando parcheggi a Succiso Alto, significa che hai le idee molto chiare: salire in condizioni invernali la montagna più bella e difficile del nostro Appennino. In paese a dire il vero l'inverno sembra passato da un pezzo... un sole vivace, sbucato da poco, ci scalda mentre ci cambiamo, e accende la vernice sbiadita dei prefabbricati anni '70 post alluvione; ma mille metri più su, il versante nord dell'Alpe scintilla liscio e lucido come marmo. Là è inverno di sicuro!


Lasciamo in auto le ciaspole, e ci incamminiamo lungo il sentiero 653 per i Ghiaccioni: vogliamo puntare in alto, tenerci la via normale da Rio Pascolo (655) per il rientro e salire dalla cresta sud (671). La lunga e quasi pianeggiante stradina nel bosco è coperta giusto da qualche chiazza di neve; ma salendo il manto si fa uniforme, reso duro dalla pioggia. I bastoncini aiutano molto a mantenere l'equilibrio!

Ponticello prima dei Ghiaccioni
L'amena conca dei Ghiaccioni si presenta solcata dai numerosi rivoli sorgivi del torrente Liocca, che scorrono fra muri di neve di un metro e mezzo, con gli strati a vista: situazione primaverile che la dice lunga sulle contraddizioni di questo inverno. Poco dopo le 10 siamo all'accogliente Bivacco Ghiaccioni (1350), dove indossiamo i ramponi per affrontare la salita al Passo Pietratagliata (sentiero 673).

Bivacco Ghiaccioni
Verso il limitare del bosco saliamo troppo a destra e perdiamo il sentiero, che comunque ritroviamo dopo una breve discesa. Tutto attorno a noi si spalanca ora il grandioso vallone glaciale fra Alpe di Succiso e crinale dei Groppi di Camporaghena, chiuso a est dalle rocce aguzze del Passo Pietratagliata (1750), la nostra meta. Non c'è anima viva: mai come qui in Appennino ci si sente piccoli e soli di fronte alla montagna.




 A questo punto ci occorre anche la piccozza per salire l'ultimo larghissimo pendio, progressivamente più ripido, su neve in gran parte ghiacciata alternata a qualche tratto di crosta dai rumori poco invitanti.


Il passo si presenta coperto da un enorme accumulo di neve ventata, che nasconde i cartelli e anche qualche roccia. Ci imbraghiamo, e attraverso un passaggio delicato raggiungiamo l'inizio della breve ferrata diretta all'Alpe di Succiso (evitabile d'inverno sul versante Ghiaccioni, lasciandosi il passo e le sue rocce sulla destra: pendio molto ripido però).

Ferrata dell'Alpe di Succiso
Il cavo è in parte ricoperto dalla neve, quindi mi tocca lavorare di piccozza per liberarlo. Per fortuna i tratti esposti sono puliti, ma verso la fine del tratto attrezzato l'entusiasmo si placa velocemente... il cavo scompare sotto uno spesso strato di neve ghiacciata, tirarlo fuori sarebbe un lungo lavoro; di fronte poi possiamo ora apprezzare quasi tutto il percorso della cresta sud, a tratti stretta e ripida, costantemente esposta e soprattutto lunga.

Cresta sud Alpe di Succiso
Oltre a ciò, da tutti i versanti sud ed est scaldati dal sole (ormai è quasi l'una) si staccano pezzetti di neve marcia dai salti di roccia, che rotolano a valle lasciandosi dietro tante lunghe scie ed echi tutt'altro che rassicuranti. Proseguire, oltre che azzardato per la nostra esperienza, sarebbe anche molto rischioso in termini di tenuta della neve.

Passo di Pietratagliata
Laggiù sul pianoro delle sorgenti del Secchia vediamo due puntini che si muovono, le uniche anime vive incontrate oggi: chissà cosa avranno pensato, vedendo altri due puntini appesi sulle rocce... decidiamo di non concedere loro uno show dalla conclusione incerta, col rischio di incrementare la già lunga lista di vittime cadute dall'Alpe in inverno. Ci torneremo presto percorrendo la più breve e sicura via normale a nord.

Voltando le spalle all'Alpe
Così ripercorriamo a ritroso la ferrata senza troppi ripensamenti; non è ancora tardi e possiamo puntare al monte Alto, ovviamente non per la cresta che parte dal Passo Pietratagliata, ancora più difficile di questa, ma lungo pendii più abbordabili esposti nord-ovest. Caliamo dunque fino sul fondo del vallone, facendo qualche prova di caduta sul fondo ghiacciatissimo; sono le 13,45 quando ricominciamo a salire.


Nuovi altipiani bianchi ci si parano dinnanzi, mentre proseguiamo su questa zona sotto il crinale mai esplorata prima; cerchiamo di mantenerci sulle parti convesse, affrontando qualche tratto ripido ma mai esposto, su neve costantemente ghiacciata.


Una sorta di lago vuoto al centro di una conca, con accumuli ventati di 3-4 metri come contorno, ci dimostra che la neve è tanta e mal distribuita, e le valanghe non sono un pericolo remoto anche sulle esposizioni fredde.


Faticosamente raggiungiamo la cima del monte Alto (1904). Anche se il cielo si sta velando, il panorama resta vastissimo, sulle Apuane vicinissime, le Alpi Marittime e orientali e tutto l'Appennino Tosco Emiliano; il golfo della Spezia sembra a due passi, oltre i possenti salti che precipitano sulla Toscana: i cosiddetti Groppi di Camporaghena.

Panoramiche dal Monte Alto
Verso nord est: Alpe di Succiso e Alpi orientali

Verso sud: Appennino modenese e Apuane

Verso ovest: Alpi marittime e Appennino parmense

Mangiamo giusto mezzo panino e torniamo sui nostri passi, sono quasi le 15 e attardarsi quassù sarebbe ugualmente un azzardo. Con qualche nuova prova di caduta acceleriamo i tempi fino ai Ghiaccioni, ma il rientro a Succiso è lungo e abbastanza faticoso: la neve nel bosco nel corso della giornata ha perso resistenza, e la crosta si spacca sotto gli scarponi e gli zaini ben forniti.

Si saltano i fossi per il lungo qui!

Arrivati in paese alle 17,20 ci concediamo una meritata pausa all'agriturismo Valle dei Cavalieri, in un'atmosfera piacevolmente rustica, soddisfatti della giornata... però la birra aveva giusto una punta di amaro: sono certo che gustandola di ritorno dall'Alpe sarebbe perfetta, e torneremo presto a rimediare stando su sentieri alla nostra portata.

L'Alpe e le Alpi
Di seguito i dati per una possibile escursione "logica", salendo soltanto al monte Alto senza passare da Pietratagliata.


Prima parte della salita
Punto di partenza: Succiso Nuovo (980)
Punto più elevato: Monte Alto (1904)
Dislivello in salita: 1000 circa
Tempo totale di percorrenza: 6 ore
Grado di difficoltà: EEI
Segnaletica: Assente fuori dal bosco
Punti d'appoggio: Bivacco Ghiaccioni
Accesso stradale: Vedi mappa
Note: Evitare con pericolo valanghe alto. Già noi lo abbiamo trovato abbastanza al limite (Meteomont lo dava 3), e in certi punti crepe e accumuli non promettevano bene.


Seconda parte

Nessun commento:

Posta un commento