giovedì 2 luglio 2015

Pseudo-scrambling in Apuane: via Aspide alla Forbice del Grondilice

Un serpentello astuto che cerca la strada zigzagando in un labirinto di cenge, canali, crestine, spaparazzandosi al sole sulle tante placche bianche: è Aspide, l'unica via attrezzata a salire il versante sud del Monte Grondilice, dalla base del Torrione Figari alla cima della Forbice. L'arrampicata è facile, discontinua, spesso forzata: si tratta di un itinerario dal gusto più esplorativo che non sportivo, con lunghi tratti di collegamento a piedi fra un tiro e l'altro. Da raccomandare (vista anche la lunghezza) solo agli estimatori più convinti delle Alpi Apuane, che qui potranno godere di uno scenario davvero selvaggio.


Capre davanti a Punta Carina

Data uscita: 1 giugno 2015

Punto di partenza: Fine strada asfaltata sopra Vinca (900 metri circa)

Durata avvicinamento: 1,15 h

Dislivello in salita: 800 metri (400 avvicinamento, 400 la via)

Durata totale: 7,15 ore (1,15 avvicinamento, 3,30 / 4 la via, 2 la discesa)

Grado di difficoltà: PD+

Chiodatura: A spit, necessari almeno un paio di friend di misura medio piccola per integrare

Punti d'appoggio: Bivacco Capanna Garnerone, alimentari a Vinca

Esposizione: Sud

Periodo consigliato: Tarda primavera, autunno

Accesso stradale: Da Monzone seguire per Vinca, e appena entrati in paese imboccare la strada che scende a destra; seguirla per un paio di km (strada molto dissestata ma asfaltata) fino a dove termina.

Sulla Forbice del Grondilice

Partiti con Federico e Alberto per andare a scalare sotto il Braiola, una volta in autostrada a Pontremoli, la vista degli Appennini annuvolati e delle Apuane sotto il sole ci induce a proseguire fino ad Aulla... anche oggi, come una settimana fa, scegliamo Vinca, e cediamo alla solita focaccia appena sfornata dell'Andreina. Oggi però le previsioni sono più incoraggianti e non abbiamo limiti d'orario per il rientro a Parma, quindi possiamo permetterci qualcosa di più rispetto alle Guglie della Vaccareccia.

Castagno secolare all'inizio del sentiero per la Capanna Garnerone


L'idea iniziale è il Torrione Figari. Poi per mia colpa l'avvicinamento si allunga nettamente: spingendo per fare un giro diverso dall'ultima volta, decido di seguire il sentiero 38 che passa sotto alla Capanna Garnerone (1260) e ci conduce fino a Foce di Vinca (1331), ai piedi della cresta est del monte Sagro. A questo punto dobbiamo riportarci verso il Grondilice con il 173, che percorre il panoramico crinale affacciato sul Canale Ragolo e ci fa perdere una buona oretta di tempo! Per fortuna oggi ne abbiamo...

Sentiero 173 e monte Sagro

Una volta a Foce Rasori scendiamo nel versante massese con il 168, e dopo breve lo abbandoniamo per una traccia in costa che punta al torrione attraversando un paio di canali. Abbiamo però ormai deciso che oggi non saliremo il classico Figari (che Alberto per giunta ha già fatto), bensì la nuova via Aspide alla Forbice del Grondilice: anzi, ad essere precisi al Torrione Cerri.

Torrione Figari e Punta Questa, sullo sfondo il Cavallo

La giornata ormai è partita con il piede escursionistico, e non ci facciamo troppi problemi a buttarci su questa lunga via facile per compiere un bel giro ad anello. Il primo tiro lo facciamo slegati: si tratta di un'ampia placca molto appoggiata e piena di appigli, giusto qualche raro cordino in clessidre come eventuale protezione. Le difficoltà aumentano leggermente verso la fine, con un breve diedro (III+).

Primo tiro di Aspide

Il secondo e soprattutto il terzo tiro (di fatto tutto si può aggirare per vie più semplici) richiedono un po' di attenzione in più, e a nostro giudizio anche la corda. Una breve placchetta (IV) e dopo la sosta uno strapiombo ben appigliato (V, giusto un passo), presenti spit a sufficienza. La via prosegue (4° tiro, II) traversando una cengia di erba e sassi a destra, molto antipatica con le scarpette! Poi risale senza spit - o comunque non li abbiamo trovati - su una nuova facile placca (5° tiro, III).

Il camino/fessura del terzo tiro

La sosta si trova sotto un nuovo muro, con qualche passaggio di III o IV la via sale di nuovo fin sotto un grande blocco, per poi costeggiarlo in traverso a destra (5° tiro). Stando alla relazione si dovrebbe salire a piedi sul canale a destra, ma la sosta si trova proprio ai piedi di un bello sperone, ben proteggibile grazie alle fessure... Alberto lo sale con divertente arrampicata (IV) e poi viene a scoprire che in cima c'è una sosta nuova di zecca. Saranno finiti gli spit? Misteri apuani...

Settimo tiro

Ci troviamo sullo Sperone Cerri (1710), intitolato a un ex presidente del Cai di Viareggio. Qui nel cuore della "parete", circondati da roccia con il mare sullo sfondo, fa un discreto caldo! Ci attende la seconda parte della via, che raggiungiamo risalendo a piedi un ghiaione (bolli rossi). Il settimo tiro comincia con uno spigolo (IV-), l'ottavo ancora facile placca (III+). Sono ricomparsi gli spit, molto distanziati, del resto le difficoltà sono davvero contenute e isolate... ma attenzione a non scivolare sulle lunghissime placche!

Ottavo tiro

L'ultimo tiro ha un passo più estetico (III+), e termina alla base dell'ennesimo ghiaione che seguiamo a piedi fino alla vetta della Forbice (1773), di fatto l'anticima sud del Grondilice (1804).

Nono e ultimo tiro

Per tracce, a destra della cima, scendiamo nel versante della boscosa val Serenaia, incrociando presto il sentiero 186. Lo risaliamo a sinistra fino al vicino, suggestivo intaglio della Finestra (1770), dove parte la via normale per il Grondilice: ormai è tardi, rimandiamo la salita a un futuro inverno.

Finestra del Grondilice (a destra la Forbice)

Scendiamo con il ripido 186, su fondo sassoso e con qualche facile tratto attrezzato, fino a Foce di Rasori, poi nel fresco della pineta con il 37 fino alla Capanna Garnerone, dove troviamo una gradita fontanella e qualcuno ancora rimasto a lavorare nonostante ormai siano le 18... niente meno che il presidente del Cai di Carrara! Non conosceva Aspide...

Pizzo d'Uccello e Grondilice: che bella valle!

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